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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Situazione energetica meno urgente nel 2022, ma ancora lavoro da fare – Energia Oltre

Contrastare la povertà energetica: ancora tanto da fare

Secondo il segretario generale di Arera, Roberto Malaman, sebbene siamo usciti dalla grande crisi dei prezzi, non siamo tornati alla situazione pre-crisi del 2019-2020. Se prima la povertà energetica era un problema esplosivo nel 2022 e nel 2023, oggi i prezzi del gas sono tornati alla normalità ma non ai livelli precedenti alla crisi. Inoltre, i prezzi del GNL si sono allineati agli altri prezzi del gas sui mercati internazionali. Pertanto, sebbene sia meno urgente rispetto all’anno scorso, c’è ancora molto lavoro da fare per affrontare la povertà energetica.

Secondo il rapporto Istat 2023 citato da Malaman, le famiglie povere dedicano oltre il 15% del loro bilancio familiare all’acquisto di prodotti energetici. Nel 2022, l’inflazione dei beni energetici è stata oltre 13 punti percentuali più alta per le famiglie povere rispetto a quelle con livelli di spesa più alti. Pertanto, l’utilizzo dell’ISEE per identificare le situazioni di povertà energetica offre un’elevata probabilità di individuare tali situazioni, considerando l’alta incidenza della spesa energetica per le famiglie meno abbienti.

In conclusione, nonostante i prezzi del gas siano tornati alla normalità, la lotta alla povertà energetica è ancora una priorità. Le famiglie povere dedicano una parte significativa del loro bilancio familiare all’energia e l’utilizzo dell’ISEE può aiutare a individuare le situazioni di povertà energetica. È necessario continuare gli sforzi per contrastare questo problema e garantire a tutti l’accesso a un’energia adeguata.

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