Le scorte di gas naturale in Italia hanno raggiunto il 90% della capacità di stoccaggio, pari a 176,12 TWh. Questo dato emerge dai dati aggregati della piattaforma Gie (Gas Infrastructure Europe), aggiornati al 14 agosto. Una settimana prima, i depositi italiani erano pieni all’88,83%, con una quantità di 173,4 TWh. Anche in Europa si è superata la soglia dei mille TWh, con la Germania in testa a 230,29 TWh (91,92%), seguita dall’Italia e dall’Olanda (92,57% a 131,83 TWh) e dalla Francia (82,87% a 112,98 TWh). Al 7 agosto, le scorte in Europa superavano i 993,2 TWh, con un riempimento dei depositi all’87,72%. In quel momento, la Germania aveva il più alto riempimento dei depositi con 224,36 TWh (89,62%), seguita dall’Italia con 173,4 TWh (88,83%). L’Olanda era terza con 129 TWh e oltre il 90% di stoccaggio, mentre la Francia occupava la quarta posizione con 107,23 TWh e il 78,7% di scorte.
In Italia, secondo i dati di Snam, sono previsti oggi arrivi di gas naturale per un totale di 1,4 miliardi di Kwh, corrispondenti a 1,4 TWh. Di questi, oltre il 45% proviene dall’Algeria tramite il gasdotto Transmed che arriva a Mazara del Vallo (Trapani). Ci sono anche 284,7 milioni di KWh di Gnl in arrivo dal rigassificatore di Cavarzere (Rovigo), 249,9 milioni di KWh dall’Azerbaijan attraverso il Tap che arriva a Melendugno (Lecce), 131,88 milioni di KWh di Gnl distribuito dal rigassificatore galleggiante di Piombino (Livorno) e 67,96 milioni di KWh dal rigassificatore di Panigaglia (La Spezia). Infine, dalla Libia tramite il gasdotto Greenstream che arriva a Gela (Caltanissetta) sono in arrivo 44 milioni di KWh.
Passando al prezzo del gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam, si conferma un calo al di sotto dei 38 euro. Questo dopo una mattinata di tensioni sindacali negli impianti di liquefazione in Australia. I contratti future sul mese di settembre hanno registrato una diminuzione del 2,5%, arrivando a 37,84 euro al MWh. Secondo gli analisti di Bloomberg, un possibile sciopero dei lavoratori degli impianti di Chevron e Woodside Energy Group potrebbe fermare fino al 10% del traffico mondiale di Gnl, se l’incontro tra l’azienda e i sindacati del prossimo 23 agosto non dovesse portare a una soluzione.