L’incubo dell’aumento dei prezzi dell’energia sta tornando in Italia a causa del conflitto in corso in Israele e dello stop al gasdotto Finlandia-Estonia. Secondo Assoutenti, gli effetti si rifletteranno presto sulle bollette, con un possibile aumento fino a +417 euro per famiglia. Questa situazione preoccupante ha spinto anche la politica ad agire, con il ministro dell’Ambiente che chiederà il rinnovo del price cap sul gas per un anno.
In soli sette giorni, il prezzo del gas sui mercati internazionali è aumentato del 40%, passando da 38 euro al megawattora a oltre 53 euro. Se questo aumento venisse trasferito direttamente alle bollette, attraverso un incremento delle tariffe per l’approvvigionamento della materia prima, ciò comporterebbe un aumento di +247 euro annui per famiglia nel mercato tutelato del gas, portando la bolletta da 1.327 euro a 1.574 euro. Per l’elettricità, un aumento simile dei costi di approvvigionamento farebbe salire la bolletta media annua da 764 euro a 934 euro, con una spesa aggiuntiva di +170 euro all’anno.
Secondo Assoutenti, ciò significherebbe un aumento complessivo di +417 euro annui per nucleo familiare. Tuttavia, se l’aumento dei costi fosse più contenuto, ipotizzando un incremento del +25% per l’approvvigionamento della materia prima, le ripercussioni sulla bolletta del gas nel mercato tutelato sarebbero di +154 euro all’anno per famiglia, mentre per l’elettricità sarebbero di +107 euro per nucleo familiare, per un totale di +261 euro annui per famiglia.
Non solo, ma a causa della situazione in Israele e delle tensioni sul fronte delle quotazioni dell’energia, le società fornitrici potrebbero presto modificare le condizioni contrattuali anche per le offerte a prezzo fisso, comunicando improvvisi aumenti delle tariffe ai propri clienti. Per le offerte a prezzo variabile, invece, i rincari saranno inevitabili, poiché le condizioni economiche sono già legate all’andamento dei mercati.
Inoltre, c’è il rischio di nuovi aumenti anche per i carburanti. Secondo il presidente di Assoutenti, l’improvvisa risalita del petrolio a causa della guerra in corso in Israele potrebbe presto riflettersi sui prezzi alla pompa. Ogni centesimo di aumento nei prezzi al litro di benzina e gasolio comporta un aggravio di spesa di 0,5 euro a pieno, quasi 40 milioni di euro in più al mese per le famiglie solo per i costi di rifornimento, senza considerare le ripercussioni sui listini dei prodotti trasportati.
Truzzi sostiene che l’Europa deve intervenire per evitare l’escalation dei prezzi dell’energia e bloccare qualsiasi speculazione sui mercati. Gli stoccaggi sono pieni e il gas è stato acquistato a prezzi inferiori ai record del passato, quindi un repentino aumento delle tariffe sarebbe incomprensibile. Arera deve vigilare attentamente per evitare fenomeni speculativi a danno dei consumatori. Un aumento del gas durante i mesi invernali avrebbe conseguenze enormi per famiglie e imprese, con inflazione alle stelle e danni miliardari per l’economia italiana.