Le bollette del gas consumato a febbraio costeranno il 13% in meno rispetto al mese precedente, seguendo così il ribasso del 34,2% di gennaio. Tuttavia, è importante considerare che gli interventi previsti dalla legge di Bilancio per ridurre i prezzi scadranno alla fine di marzo. Secondo Stefano Besseghini, presidente dell’Autorità per l’Energia (Arera), se il governo decidesse di interrompere completamente gli incentivi, potremmo vedere un impatto più significativo sui prezzi del gas rispetto all’elettricità. Nonostante la stabilizzazione dei prezzi, i costi dell’energia rimangono ancora abbastanza alti per le famiglie e le imprese. Pertanto, è necessario valutare attentamente il bilanciamento dei fattori, considerando l’inflazione ancora alta nel contesto economico complessivo. Gli aiuti dovrebbero essere rimodulati con cautela, con particolare attenzione agli utenti più vulnerabili e tenendo conto del fatto che i prezzi non sono ancora tornati ai livelli pre-crisi.
Dal punto di vista del mercato, ci sono segnali più rassicuranti rispetto all’anno scorso. Il riempimento degli stoccaggi, che l’estate scorsa ha contribuito all’aumento dei prezzi del gas, non rappresenta più una grande preoccupazione. Inoltre, c’è una maggiore volontà di coordinarsi a livello europeo dopo l’accordo sul price cap e l’avvio degli acquisti congiunti da aprile. Questo indica che la competizione sfrenata degli anni scorsi non si ripeterà. Secondo Besseghini, se potenziassimo le infrastrutture e mettessimo in funzione i nuovi rigassificatori, potremmo tentare di ridurre ulteriormente i prezzi del gas nell’area di 30-35 euro/MWh nei prossimi anni.
L’autrice di questo articolo è Maria Carla Sicilia, nata a Cosenza nel 1988 e residente a Roma da oltre dieci anni. Lavora per il Foglio dal 2017 e attualmente si occupa del coordinamento del Foglio.it.
