La bolletta della luce nel secondo trimestre 2023 sarà meno cara del previsto grazie alla riduzione del 55,3% del prezzo dell’energia elettrica. Questa variazione riguarderà solo le bollette in tutela ed è dovuta al calo delle quotazioni all’ingrosso dei prodotti energetici, influenzati a loro volta dalla diminuzione del prezzo del gas.
Le temperature miti dell’inverno appena concluso hanno contribuito a una scarsa domanda europea e a un utilizzo limitato degli stoccaggi. È stato confermato anche il calo del PUN (Prezzo Unico Nazionale) dopo la diminuzione del 36% registrata nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente.
Tuttavia, la spesa per la bolletta tiene conto dell’anno scorrevole, ovvero dei prezzi del trimestre oggetto dell’aggiornamento e dei tre trimestri precedenti. Quindi, il calo del prezzo per il mercato tutelato sarà assorbito dall’incremento complessivo registrato nel periodo preso in considerazione. La spesa per famiglia-tipo sarà quindi di circa 1.267 euro, il 33,7% in più rispetto all’anno scorrevole precedente.
Il decreto approvato dal Governo il 28 marzo prevede l’azzeramento degli oneri sul gas, il reinserimento degli oneri sulla luce, i bonus sociali elettricità e gas per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro (30.000 con 4 figli a carico) e la conferma della riduzione dell’IVA su gas, teleriscaldamento e gestione calore del 5%.
Per quanto riguarda la composizione della bolletta, la materia energia rappresenta il 48,9% del totale della bolletta, con un costo di 11,61 centesimi di euro per kilowattora, in calo del 72% rispetto al primo trimestre 2023. La commercializzazione al dettaglio rappresenta il 9,1% del totale della bolletta, con un costo di 2,16 centesimi di euro per kilowattora, in aumento del 13%.
I servizi di distribuzione, misura, trasporto, perequazione della trasmissione e distribuzione e qualità rappresentano il 16,8% del totale della bolletta, con un costo di 3,99 centesimi di euro per kilowattora, stabile rispetto al trimestre precedente. Gli oneri di sistema rappresentano il 12,7% del totale della bolletta, con un costo di 3,03 centesimi di euro per kilowattora, in aumento. Le imposte (IVA e accise) rappresentano il 12,5% del totale della bolletta, con un costo di 2,96 centesimi di euro per kilowattora.
Per quanto riguarda gli oneri di sistema, le aliquote riattivate sono Asos e Arim. Asos rappresenta l’84,71% degli oneri di sistema e riguarda gli incentivi a fonti rinnovabili (64,43%) e le agevolazioni alle imprese a forte consumo di energia elettrica (20,28%). Arim rappresenta il 15,29% degli oneri di sistema e comprende la promozione dell’efficienza energetica (3,24%), il sostegno alla ricerca (1,46%), le compensazioni alle imprese elettriche minori (1,91%), i regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci (1,98%) e il bonus elettrico (6,70%).