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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Prezzo del gas alle stelle: sabotaggio al gasdotto Baltic Connector in Finlandia?

Il ritorno dei timori sul gas: cosa sta succedendo?

Le quotazioni del metano hanno raggiunto quota 50 euro per megawattora, alimentando preoccupazioni sulle forniture energetiche italiane. Nonostante le rassicurazioni di Palazzo Chigi riguardo agli stoccaggi pieni al 97,2% e alle temperature ancora alte, il rischio di attentati, sabotaggi e interruzioni negli approvvigionamenti è diventato un incubo reale. La Finlandia ha parlato di un possibile sabotaggio al gasdotto Baltic Connector, aggiungendo ulteriori tensioni al clima già instabile.

L’inverno è al sicuro solo se gasdotti e impianti di Gnl rimangono integri. Questo mantra è stato ripetuto più volte in Europa, soprattutto dal think tank bruxellese Bruegel, specializzato in questioni energetiche. Il caso dell’insolito calo di pressione nel tubo offshore Baltic Connector, che collega la Finlandia all’Estonia, ha sollevato nuove preoccupazioni. Si sospetta che tale calo di pressione sia stato causato da un sabotaggio volontario. Questo evento ha innescato un aumento del 12,5% nel prezzo del gas sul mercato di Amsterdam, portandolo a quota 49,4 euro per megawattora. Rispetto ai 38 euro di venerdì scorso, l’aumento è stato del 30%.

L’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, ha commentato la situazione sottolineando che l’impatto della guerra sulla produzione del gas è marginale, ma sono le possibili conseguenze che spaventano il mercato. La sostituzione del gas russo diventa più complessa in un contesto di tensioni sui prezzi. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha aggiunto che la guerra aggiunge instabilità a un quadro già complicato. La chiusura del giacimento di gas offshore di Tamar in Israele, a causa degli attacchi di Hamas, ha sollevato preoccupazioni tra gli operatori del settore. Si teme che il conflitto possa allargarsi e che gli Stati Uniti possano bloccare le esportazioni di petrolio dall’Iran. Inoltre, il Qatar potrebbe tagliare le forniture di gas all’Europa. Gli attentati ai gasdotti sono un’altra preoccupazione.

La chiusura del gasdotto tra Finlandia ed Estonia, anche se lontana dallo scenario di guerra in Israele, ha scatenato il panico. Le indagini si concentrano sulla perdita di gas nel gasdotto sottomarino e nel cavo di comunicazione che collega la Finlandia all’Estonia, il Baltic Connector. Tuttavia, il primo ministro finlandese Petteri Orpo ha assicurato che il danno non rappresenta una minaccia per l’approvvigionamento energetico del paese, soprattutto durante l’inverno.

La Commissione europea sta monitorando la situazione del gas e del petrolio. Nel frattempo, i prezzi del petrolio sono scesi e le Borse europee hanno registrato buoni risultati. Le dichiarazioni di alcune colombe della Federal Reserve, secondo cui il ciclo di rialzo dei tassi potrebbe considerarsi concluso, hanno ridotto l’avversione al rischio sui mercati internazionali. Le autorità sono caute riguardo all’andamento dei prezzi del petrolio, sottolineando che rappresenta solo una parte dell’inflazione complessiva.

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