Il prezzo del petrolio greggio WTI sta continuando a diminuire come previsto, avendo superato ieri sera il supporto di 70 dollari al barile. Da circa una settimana, il trend per la commodity sembrava orientarsi verso una direzione ribassista, ma con l’ultimo calo abbiamo ora la conferma di trovarci in un mercato fortemente venduto.
Anche il gas naturale ha perso valore, scendendo sotto i 2,7 dollari e dirigendosi verso il target di 2,5 dollari. Questo livello di supporto sarà fondamentale al momento della chiusura settimanale: un ulteriore calo al di sotto di questo target peggiorerebbe lo scenario tecnico per il resto del mese di dicembre.
Nel frattempo, al momento in cui scrivo, il prezzo del petrolio greggio WTI è di 69,76 dollari al barile, mentre il gas naturale viene scambiato a 2,543 dollari.
**Previsioni sul prezzo del petrolio greggio WTI**
Il prezzo del petrolio greggio WTI continua a diminuire, molto distante dalle medie mobili esponenziali a 50 e 200 giorni, che avevano già segnalato un ritorno in territorio ribassista.
Con questa nuova caduta, sarà importante osservare la reazione del mercato intorno al livello di 70 dollari. Riguardo alle possibilità di rimbalzo, che non vanno sottovalutate dopo una forte diminuzione, i principali livelli di resistenza si trovano a 73,5 e 75 dollari.
Un ritorno a questi valori indicherebbe una pausa nel trend ribassista in corso e potrebbe rappresentare un primo tentativo di inversione di tendenza. Per un aumento più significativo e duraturo, sarebbe necessario un consolidamento sopra il livello di resistenza di 75 dollari al barile.
D’altra parte, uno scenario ribassista sarebbe confermato da ulteriori diminuzioni al di sotto dei 70 dollari al barile e verso nuovi minimi relativi. I successivi livelli di supporto si trovano a 67,5 e 68,5 dollari.
**Previsioni sul prezzo del gas naturale**
Il prezzo del gas naturale sembrava in grado di limitare le diminuzioni al livello di supporto di 2,7 dollari, ma ieri ha deluso la mia precedente previsione con una forte diminuzione, sebbene ancora sopra il successivo livello di supporto di 2,5 dollari.
Se il trend ribassista dovesse continuare, una diminuzione definitiva al di sotto di questo livello peggiorerebbe lo scenario ribassista, costringendo il gas naturale a rimandare ancora la ripresa. I rimbalzi verso i 3 dollari dovranno quindi avvenire dopo un test della resistenza di 2,8 dollari, abbandonata definitivamente il 1° dicembre.
D’altra parte, sembra più probabile che dal livello di 2,5 dollari si verifichi una stabilizzazione per limitare ulteriori diminuzioni, senza però una spinta sufficiente per un rimbalzo al rialzo.
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