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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Piano integrato prezzi luce e gas: ottimizza i costi energetici

Il pericolo delle bollette di luce e gas: un rischio per le tasche dei consumatori italiani

Mentre siamo distratti da varie distrazioni mediatiche, c’è un pericolo imminente che potrebbe colpire le tasche di milioni di italiani. Con la fine della tutela, potremmo assistere ad aumenti estremamente elevati delle bollette di luce e gas, mettendo a dura prova le già precarie finanze di oltre 10 milioni di famiglie italiane.

La situazione dei mercati energetici è instabile, soprattutto a causa della strutturazione degli approvvigionamenti di gas nel mondo. Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i prezzi dell’energia sono diventati estremamente volatili, influenzati dal valore finanziario del gas come “commodity” e soggetti a dinamiche speculative.

Inoltre, il passaggio dagli approvvigionamenti di gas “via tubo” al GNL (gas naturale liquefatto) ha portato a una perdita del beneficio economico derivante dai contratti di importazione a medio o lungo termine. Questo ha creato un’instabilità ancora maggiore nei mercati energetici per i consumatori di tutte le dimensioni.

Ma non è tutto. La fine della tutela comporterebbe anche la perdita di un importante punto di riferimento per i prezzi nel mercato retail. Senza la tutela, i consumatori sarebbero costretti ad affidarsi a venditori su un mercato complesso e difficile da comprendere, con molteplici schemi di offerta e metodi commerciali spesso truffaldini e pieni di fake news.

Inoltre, il mercato energetico non è affatto maturo e competitivo. Cinque grandi operatori si dividono oltre l’85% del mercato libero, e la concentrazione invece di diminuire aumenta. Ci sono anche centinaia di operatori più piccoli che riescono a fare margini importanti, il che indica un rincaro significativo per i consumatori finali.

Secondo diversi indicatori, nei primi 8 mesi del 2023 i contratti sul mercato libero sarebbero stati dal 25 al 120% più alti di quelli sul mercato tutelato. Solo grazie all’intervento di Mario Draghi, questa tendenza è stata invertita per qualche mese nel 2022, ma solo per i contratti a prezzo fisso.

L’allarme dell’autorità europea Acer conferma che qualcosa non funziona nelle dinamiche dei prezzi in Italia. La difficoltà di rientrare dall’aumento dei prezzi dopo la crisi del 2022 è molto più seria rispetto ad altri Paesi.

In questo contesto, è fondamentale e urgente prorogare la fine del servizio di tutela di almeno un anno. Durante questo periodo, è necessario affrontare due questioni cruciali per il Paese.

La prima è la necessità di un Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) condiviso, che promuova una transizione energetica radicale attraverso l’efficienza energetica, l’elettrificazione dei consumi, le fonti rinnovabili e il potenziamento delle reti. Solo così si potranno abbattere strutturalmente le bollette nel lungo periodo.

La seconda questione riguarda il rafforzamento degli strumenti di monitoraggio e regolazione del mercato dell’energia elettrica e del gas. Questo è essenziale per raggiungere gli obiettivi prefissati e proteggere i cittadini da un “capitalismo di rapina”, come citato dal Presidente Mattarella all’ultima assemblea di Confindustria.

È importante agire subito per difendere gli interessi dei consumatori italiani e garantire una transizione energetica equa e sostenibile.

© Riproduzione riservata

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