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venerdì, Gennaio 24, 2025
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Passaggio dalla Tlc: le linee in rame lasciano spazio alla fibra FTTH

Il settore delle telecomunicazioni sta attraversando un processo di transizione, con la sostituzione progressiva delle vecchie linee di rame con la fibra ottica. Questo cambiamento è stato confermato dall’ultimo Osservatorio sulle comunicazioni pubblicato dall’AgCom, che riguarda il primo trimestre del 2022.

A fine marzo, le linee in rame si erano ridotte di 230 mila accessi rispetto al trimestre precedente e di circa 1 milione rispetto all’anno precedente. Nel corso degli ultimi quattro anni, si è registrata una diminuzione di circa 6,9 milioni di accessi.

Nonostante una leggera flessione, gli accessi FTTC (fibra fino alla cabina stradale) continuano a rappresentare oltre il 50% della customer base complessiva. Allo stesso tempo, le linee FTTH (fibra fino a casa) sono aumentate di circa 250 mila unità rispetto al trimestre precedente e di 850 mila unità su base annua. Rispetto a marzo 2019, l’incremento è di poco inferiore ai 2,8 milioni.

Le linee Fixed Wireless Access sono aumentate di circa 140 mila unità nell’anno, raggiungendo un totale di circa 1,9 milioni.

A fine marzo 2023, il numero totale di linee broadband è stimato essere di 18,7 milioni di unità. Questo rappresenta un aumento marginale di 21 mila linee rispetto al trimestre precedente, ma una leggera diminuzione di 52 mila linee rispetto all’anno precedente. Nonostante la crescita degli accessi FTTH, non è stato sufficiente a compensare la diminuzione delle linee DSL.

Questo cambiamento si riflette sulle prestazioni di velocità di connessione commercializzate. Le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s rappresentano l’83% di tutte le linee broadband, mentre quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s sono salite dal 33,3% di marzo 2019 al 69,3% di marzo 2023.

Parallelamente, c’è stata una crescita del consumo di dati. Il traffico giornaliero ha registrato un aumento dell’8,8% su base annua e un aumento del 121% rispetto ai primi tre mesi del 2019. I dati unitari di consumo per linea broadband hanno evidenziato un aumento dell’8,9% su base annua e del 102,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Nel quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, Tim si conferma come il maggiore operatore con il 39,4% di quota di mercato, seguito da Vodafone con il 16,7% e da Fastweb e Wind Tre entrambi al 14,2%.

Per quanto riguarda la telefonia mobile, ci sono complessivamente 107,6 milioni di sim attive (Human e M2M), che rappresentano un aumento di circa 1,1 milioni di unità su base annua. Le sim M2M sono aumentate di oltre 0,78 milioni, mentre le sim Human sono aumentate di 0,33 milioni.

Le linee Human sono principalmente utilizzate per l’utenza residenziale (86,7%), e la maggior parte dei contratti (89,7%) sono di tipo prepagato.

Tim è il leader di mercato per le sim complessive con il 28,1% di quota di mercato, seguita da Vodafone (27,5%) e Wind Tre (24,1%). Iliad raggiunge il 9,2%. Nel segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 25,3% di quota di mercato, seguito da Tim con il 24,4% e Vodafone con il 22,5%. Iliad ha registrato una crescita del 1,3% su base annua, raggiungendo il 12,6% di quota di mercato.

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