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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Le regioni italiane con le bollette più salate: ecco dove si sente di più la stangata

Il costo dell’energia elettrica e del gas continua ad aumentare in Italia, ma i prezzi variano da regione a regione. Nonostante i costi di importazione siano diminuiti, le famiglie si trovano ad affrontare bollette sempre più alte. Nel mese di aprile, i prezzi dell’energia in Italia sono stati molto superiori alla media del 2021.

Secondo il dossier “Prezzi dell’energia: dall’import alla distribuzione” dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, i rincari medi in Italia sono del 81,9%. Il Nord-Ovest è la regione più colpita, con un aumento del 93,1%, seguita dal Centro (83,2%), il Sud (77,7%), il Nord-Est (74,4%) e infine le Isole (73,4%).

Ecco la classifica dei rincari regione per regione:

1. Provincia autonoma di Bolzano – 123,8%

2. Provincia autonoma di Trento – 121,1%

3. Valle d’Aosta – 111%

4. Piemonte – 100,9%

5. Liguria – 95,4%

6. Umbria – 91%

7. Abruzzo – 90,2%

8. Molise – 90%

9. Toscana – 88,9%

10. Lombardia – 88,7%

Le province più colpite sono:

1. Bolzano – 123,8%

2. Trento – 121,1%

3. Aosta – 111,7%

4. Alessandria – 104%

5. Vercelli – 102,4%

6. Cuneo – 101%

7. Biella – 100,5%

8. Torino – 100,4%

9. Novara – 99,8%

10. Imperia – 96,5%

Solo due province hanno avuto aumenti inferiori al 60%: Sassari (59,7%) e Potenza (53%).

Nonostante l’annunciato calo delle bollette di luce e gas, gli aumenti sono stati consistenti negli ultimi due anni, superando il 100% rispetto alla media del biennio precedente.

Il presidente di Confartigianato Imprese Veneto, Roberto Boschetto, ha evidenziato il paradosso dei prezzi dell’energia in Italia. Nonostante i prezzi di importazione siano in diminuzione, le imprese venete pagano ancora il 65,3% in più rispetto alla media del 2021. Questo differenziale è il secondo più basso dopo la Basilicata (+53,7%), ma la media nazionale è dell’81,8% e alcune regioni superano il 100%. Questa situazione mette le imprese italiane in svantaggio rispetto ai competitor europei, dove il differenziale si ferma al 43,4%.

La diminuzione della domanda europea di gas nel secondo trimestre ha contribuito a una riduzione dei prezzi dell’energia elettrica. Tuttavia, in Italia i prezzi dell’energia continuano ad aumentare a causa delle tasse e degli oneri di sistema.

In conclusione, i prezzi dell’energia elettrica e del gas in Italia continuano a salire nonostante i costi di importazione siano diminuiti. Questa situazione ha un impatto significativo sulle famiglie e sulle imprese italiane, che si trovano ad affrontare bollette sempre più pesanti.

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