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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Il governo italiano non è preoccupato per le forniture di gas – Ultimi aggiornamenti – Ansa.it

Non c’è motivo di preoccuparsi per le forniture energetiche italiane a causa della crisi in Medio Oriente scatenata dall’attacco di Hamas a Israele. Secondo fonti di Palazzo Chigi, la situazione viene costantemente monitorata e parlare di incrementi di gas e materie prime è prematuro. Anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha sottolineato che potrebbero esserci problemi economici, ma non è necessario allarmarsi. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha affermato che l’impatto del conflitto sulla produzione di gas è marginale, ma il mercato rimane prudente a causa delle possibili conseguenze. Dalla Commissione europea arriva l’assicurazione che tutti gli sviluppi vengono monitorati attentamente.

Il prezzo del gas ha registrato un balzo, raggiungendo i massimi da agosto. Questo è dovuto allo stop deciso da Israele al giacimento offshore Tamar, che esporta gas verso l’Egitto e la Giordania e alimenta i consumi domestici di Israele. Inoltre, ci sono preoccupazioni per le infrastrutture dopo la perdita di un gasdotto sottomarino tra Finlandia ed Estonia. Ad Amsterdam, le quotazioni hanno registrato un aumento del 12,5% a 49,4 euro al megawattora.

I mercati europei hanno chiuso in modo positivo dopo i commenti ottimistici di alcuni membri della Fed riguardo alla fine del ciclo rialzista negli Stati Uniti. I timori legati all’attacco di Hamas a Israele sono stati superati. Anche i titoli di Stato hanno mostrato un andamento negativo dei rendimenti. Alla chiusura della sessione, Parigi ha registrato un aumento del 2,01%, Francoforte del 1,95% e Londra del 1,82%.

La Borsa di Milano ha chiuso in rialzo del 2,3% ed è stata la migliore in Europa. Dopo aver superato le preoccupazioni per l’attacco di Hamas a Israele, i principali listini europei hanno festeggiato i commenti positivi di alcuni membri della Fed sulla fine del ciclo rialzista negli Stati Uniti. Questa ipotesi ha portato a una diminuzione dei titoli di Stato, con lo spread tra Btp e Bund sceso a 194 punti e il rendimento del decennale italiano al 4,71%. A Piazza Affari, il titolo che ha registrato la maggiore crescita è stato Tim (+4,7%), seguito da Nexi (+4,8%), Amplifon (+4,4%) e Cnh (+4,3%). Le banche hanno contribuito in modo significativo alla crescita del listino principale, con Bper che ha guadagnato il 3,7%, Fineco (+3,5%), Unicredit (+3%), Banco Bpm (+2,6%), Intesa (+2%) e Mps (+0,5%). Anche il settore dell’auto ha registrato acquisti, con Stellantis in aumento del 3,1% e Iveco del 3,2%. Pirelli è rimasta poco variata (+0,07%) nonostante sia stata selezionata come fornitore esclusivo di pneumatici per il campionato mondiale di Formula 1 fino al 2027. Le utility hanno registrato una giornata positiva grazie all’aumento del prezzo del gas, con Enel ed Hera in aumento dell’1,9% e A2a (+1,4%). Anche Leonardo ha registrato una crescita del 1,3%, in linea con il comparto azionario europeo della difesa a seguito delle ipotesi di un aumento delle vendite di armi. Tra i titoli a minor capitalizzazione, Piaggio è salita del 3,5%, mentre la Juve ha guadagnato l’1,8% dopo la performance negativa della vigilia.

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