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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Il gas africano: un’opportunità in crescita per l’industria energetica

L’Africa è una regione ricca di riserve di gas che hanno attirato l’attenzione delle compagnie petrolifere internazionali e di altre entità coinvolte nel commercio globale del gas. Queste compagnie hanno investito miliardi di dollari per accedere a grandi giacimenti di gas non sviluppati, soprattutto nelle province offshore come il bacino di Ruvuma al largo delle coste del Mozambico e la sezione Senegal-Mauritania del bacino MSGBC sulla costa occidentale del continente.

Le compagnie petrolifere internazionali sono interessate all’Africa non solo per ampliare i loro portafogli, ma anche per massimizzare la loro capacità di servire i clienti in cerca di gas a condizioni flessibili. Il settore del gas sta infatti abbandonando la dipendenza dai gasdotti e dai contratti a lungo termine legati al petrolio greggio, spostandosi verso accordi di fornitura alternativi che prevedono acquisti sul mercato spot e spedizioni di GNL tramite navi cisterna.

Tuttavia, il conflitto tra Russia e Ucraina scoppiato nel febbraio 2022 ha cambiato le carte in tavola per il settore del gas africano. L’invasione russa ha mandato in fibrillazione i mercati energetici mondiali, portando gli Stati Uniti, il Regno Unito e l’Unione europea a introdurre un embargo sulle forniture di petrolio russo. Ciò ha sollevato preoccupazioni per la possibile interruzione delle forniture di gas russo all’Europa tramite i gasdotti.

Queste preoccupazioni si sono rivelate fondate, poiché nel 2022 le spedizioni di gas russo in Europa sono diventate irregolari, nonostante l’assenza di un embargo formale come quello imposto sul petrolio. Di conseguenza, l’UE ha intensificato la sua campagna per ridurre la dipendenza dal gas russo e ha mostrato interesse per fonti di approvvigionamento alternative, tra cui l’Africa.

Alcune compagnie petrolifere internazionali e gli Stati membri dell’UE hanno iniziato a cercare accordi con gli Stati nordafricani che già esportano gas verso l’Europa meridionale tramite gasdotti. Ad esempio, la major energetica italiana Eni ha firmato un accordo con la National Oil Corp (NOC) libica per investire 8 miliardi di dollari in un progetto di gas che potrebbe esportare la sua produzione attraverso il gasdotto Greenstream. Eni ha anche acquisito asset per la produzione di gas in Algeria, che ha collegamenti con gasdotti sia in Italia che in Spagna.

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