**Bankitalia: 2023 a due fasi, prima la crescita poi lo stop. Restano rischi sul prezzo del gas – Geagency**
La Banca d’Italia ha pubblicato le sue previsioni economiche per il 2023, delineando un quadro a due fasi: una prima fase di crescita e una successiva fase di rallentamento. Secondo l’istituto, l’economia italiana dovrebbe registrare una crescita del 4,8% nel 2023, trainata principalmente dagli investimenti e dalle esportazioni.
Tuttavia, Bankitalia mette in guardia sui rischi che potrebbero minacciare questa crescita. Uno dei principali rischi riguarda il prezzo del gas, che potrebbe aumentare a causa di fattori geopolitici e di domanda. Questo potrebbe avere un impatto negativo sull’economia italiana, in particolare sui settori che dipendono fortemente dall’energia, come l’industria manifatturiera.
Inoltre, l’istituto sottolinea che la ripresa economica potrebbe essere ostacolata da una serie di fattori, tra cui la persistente incertezza legata alla pandemia da COVID-19 e le conseguenti restrizioni alle attività economiche. In questo contesto, Bankitalia ritiene fondamentale mantenere politiche economiche adeguate per sostenere la ripresa e mitigare i rischi.
Per quanto riguarda l’inflazione, Bankitalia prevede un aumento dei prezzi al consumo nel 2023, ma ad un ritmo moderato. L’istituto ritiene che l’inflazione rimarrà sotto controllo grazie alla politica monetaria accomodante della Banca Centrale Europea e alla capacità delle imprese di assorbire gli aumenti dei costi.
Infine, Bankitalia sottolinea l’importanza di continuare a lavorare per migliorare la competitività dell’economia italiana, attraverso riforme strutturali volte a favorire la produttività e l’innovazione. Solo così sarà possibile garantire una crescita sostenibile nel lungo termine e affrontare con successo i rischi che potrebbero emergere.
In conclusione, le previsioni di Bankitalia per il 2023 indicano una fase di crescita seguita da un rallentamento, con rischi legati al prezzo del gas e alla persistente incertezza legata alla pandemia. Tuttavia, l’istituto sottolinea l’importanza di politiche economiche adeguate e riforme strutturali per sostenere la ripresa e garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.