Ma come si forma il prezzo? E perché le quotazioni oscillano così tanto e ci sono in realtà diverse quotazioni? La prima cosa da sapere è dove si forma il prezzo di cui si parla tanto. Il prezzo si forma sul mercato all’ingrosso di Amsterdam, il TTf (Title Transfer Facility cioè struttura per il trasferimento del titoli), un mercato virtuale all’ingrosso dove sono scambiati i cosiddetti futures, contratti che danno il diritto di comprare un bene (in questo caso il gas, ma potrebbe essere anche il petrolio oppure il succo d’arancia come nel film Una poltrona per due) in un determinato periodo e che è il più grande e liquido in Europa, anche se non l’unico. Sul TTf quindi si trovano contratti con scadenza settembre 2022 (la più vicina e che dà il prezzo di riferimento è quella con consegna a settembre), ma ci sono futures con scadenza più lontana che danno l’idea della tendenza, cioè il prezzo che il mercato forma per quel mese. Il mercato TTf è aperto dal lunedì al venerdì e gli operatori si scambiano i contratti in tempo reale, quindi il prezzo varia ogni minuto e quando il mercato chiude nel tardo pomeriggio, si ha il prezzo finale per quel giorno. Come ogni mercato o Borsa finanziaria, anche il TTf segue la legge della domanda e dell’offerta: più richiesta c’è e più il prezzo sale, meno richiesta c’è e il prezzo scende.
Perché il prezzo è salito così tanto? Principalmente a causa della guerra in Ukraina e delle tensioni con la Russia, primo fornitore di metano in Europa, che sta utilizzando l’energia come strumento di pressione per convincere la Ue a togliere le sanzioni economiche. «A pesare — spiega Simona Benedettini, economista dell’energia — sono soprattutto i timori che il mercato nutre per una possibile interruzione futura di gas russo». I segnali ci sono. Il colosso russo del gas Gazprom ha già ridotto i flussi e ha annunciato che chiuderà il gasdotto Nord Stream 1 con la scusa della manutenzione dal 31 agosto al 2 settembre. Oggi 30 agosto i russi hanno annunciato che non forniranno più gas alla Francia. L’incognita è se poi lo riaprirà e quanto gas fornirà. Il secondo motivo per cui il gas sta salendo così tanto è il forte aumento delle richieste. Si sta assistendo in particolare alla nuova domanda di energia che arriva da Paesi come Cina e India.
Perché in questi giorni sta scendendo? Il primo motivo è un calo della domanda. La Germania ha dichiarato che raggiungerà con un mese di anticipo l’obiettivo di riempire le riserve e questo è stato possibile grazie a un acquisto massiccio. Il mercato sa che un grande acquirente come Berlino non farà più grandi richieste di gas. Inoltre, secondo Bloomberg ci sono state anche prese di beneficio, che si hanno quando un operatore compra il contratto futures sul gas non perché vuole arrivare a scadenza e comprare la materia prima, ma per speculazione e quindi ha ritenuto conveniente vendere ai prezzi record della settimana scorsa per guadagnare soldi reali.
Nel frattempo la Ue è al lavoro per trovare una soluzione. L’ipotesi, su cui il presidente del Consiglio Draghi insiste da tempo, prevede di individuare un meccanismo per fissare un tetto nelle piattaforme di negoziazione del gas, ovvero un prezzo al di sopra del quale gli operatori europei non possono comprare. La soglia massima su cui si sta ragionando sarebbe intorno ai 90 euro a megawattora e, in ogni caso, non oltre i 100 euro. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha detto che sta valutando le diverse possibilità per introdurre un «price cap», ma non ha specificato secondo quale modalità. I ministri dell’Energia