La Commissione Itre dell’Europarlamento ha dato il via libera a due importanti regolamenti proposti dalla Commissione Ue: uno riguardante l’integrità e la trasparenza dei mercati dell’energia e l’altro sulle materie prime critiche. La Itre ha approvato la sua posizione negoziale su entrambi i provvedimenti.
Il regolamento “Remit” mira a contrastare la manipolazione del mercato dell’energia, rafforzando la trasparenza, i meccanismi di supervisione e il ruolo dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori energetici (Acer). Questa legislazione introduce nuove misure per proteggere il mercato energetico all’ingrosso, rendendo le bollette energetiche delle famiglie e delle imprese europee più sicure da potenziali fluttuazioni dei prezzi di mercato a breve termine. L’Acer potrà intervenire in caso di violazioni, emettendo avvisi pubblici e sanzioni.
I deputati hanno anche deciso di integrare nel provvedimento i meccanismi che controllano le modalità di determinazione del prezzo del gas naturale liquefatto (Gnl).
Per quanto riguarda il regolamento sulle materie prime critiche, gli eurodeputati della Itre hanno votato a favore. Questo regolamento prevede diverse misure per consentire all’Europa di diventare più autonoma nell’approvvigionamento di materie prime strategiche per la transizione energetica e digitale, come litio, cobalto, nickel e terre rare. Un punto importante del regolamento è garantire partenariati strategici tra l’Ue e i paesi terzi sulle materie prime, al fine di ridurre la dipendenza da un numero limitato di fornitori. Si punta anche a sviluppare partenariati a lungo termine con il trasferimento di conoscenze, tecnologie e formazione, creando così migliori condizioni di lavoro e di reddito e assicurando che le attività di estrazione e lavorazione rispettino i migliori standard ecologici.
I deputati chiedono inoltre una maggiore attenzione alla ricerca e all’innovazione nel campo dei materiali alternativi e dei processi produttivi, compreso il riciclo, al fine di sostituire determinate materie prime e utilizzare una maggiore quantità di materiali “di seconda vita” dopo il recupero e il riciclo.