La Commissione europea ha proposto di estendere di un anno le misure di emergenza energetiche, tra cui il limite al prezzo del gas, introdotte lo scorso anno a seguito della crisi energetica causata dall’invasione russa dell’Ucraina. La proposta dovrà essere approvata dagli Stati membri dell’Unione con una maggioranza qualificata.
Nonostante l’UE si trovi in una posizione migliore quest’anno e gli strumenti di gestione della crisi abbiano dimostrato di essere efficaci nel calmare i mercati e garantire forniture stabili, l’estensione di altre 12 mesi fornirà una protezione aggiuntiva in quanto i mercati energetici globali rimangono tesi, sottolinea la Commissione.
Le possibili misure prorogabili includono il regolamento sulla solidarietà, che riguarda la trasparenza del mercato del gas naturale liquefatto (Gnl) e le regole predefinite per la solidarietà in caso di carenze; il meccanismo di correzione del mercato, noto come price cap; e le norme di emergenza per accelerare le autorizzazioni per i progetti di energia rinnovabile. Migliorare la resilienza del mercato, promuovere rapidamente la transizione verso l’energia pulita e garantire un approvvigionamento energetico sicuro rimangono una priorità assoluta per la Commissione, spiega Bruxelles.
Il regolamento sul limite al prezzo del gas, concordato il 19 dicembre 2022, è entrato in vigore il 15 febbraio di quest’anno. Questo regolamento prevede l’attivazione del meccanismo quando il prezzo del gas sul mercato Ttf di Amsterdam supera i 180 euro a megawattora per tre giorni lavorativi consecutivi e contemporaneamente è superiore di almeno 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del Gnl sui mercati globali.