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lunedì, Gennaio 27, 2025
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Bolletta energetica: il PIL si alleggerisce del 5,2% grazie agli studi di Confartigianato

Le importazioni di energia in Italia hanno subito una diminuzione a maggio 2023, raggiungendo un valore di 6,4 miliardi di euro. Nonostante ciò, su base annua, le dimensioni dell’import di energia rimangono significative, con un aumento del 33,6% rispetto all’anno precedente, arrivando a 127,6 miliardi di euro. Questo aumento è dovuto principalmente all’aumento del 36,0% dei prezzi di acquisto, anche se a maggio si è registrata una flessione del 37,7% rispetto all’anno precedente.

La bolletta energetica ha subito una riduzione a maggio 2023, raggiungendo un valore di 4,8 miliardi di euro, in calo del 41,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo livello non si riscontrava dal settembre 2021. Il saldo import-export annuale a maggio 2023 rimane ampio, pari a 100,6 miliardi di euro, con un aumento del 34,7% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, si è registrata una diminuzione rispetto al picco di gennaio 2023, che era di 111,4 miliardi di euro. In rapporto al PIL, la bolletta energetica a maggio 2023 è scesa al 5,2%, inferiore al massimo del 5,8% di fine 2022, ma ancora lontano dai minimi di inizio 2021 (1,3%). Secondo il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, nonostante la diminuzione della bolletta energetica, è ancora necessaria una riforma strutturale del finanziamento degli oneri generali del sistema elettrico per evitare che il finanziamento delle energie rinnovabili ricada sulle piccole imprese.

Il gas naturale è stato determinante nel 2022, rappresentando il 29,7% degli acquisti di energia e contribuendo per oltre la metà (59,2%) all’aumento della bolletta energetica nell’ultimo anno. L’import di gas naturale è aumentato del 57,8% nell’ultimo anno, trainato principalmente dall’aumento del 149,3% dell’import di GNL (gas naturale liquefatto).

I prezzi delle importazioni di energia in Italia sono diminuiti a maggio 2023, con una riduzione del 39,6% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza è in linea con la media dell’Eurozona (-34,3%). In particolare, il prezzo del gas importato è diminuito del 60,5%, mentre quello del petrolio greggio è diminuito del 24,1%. Nonostante la crisi energetica, l’Italia ha registrato una minore severità dei costi di acquisto dall’estero rispetto ad altri paesi europei. Nel complesso, i prezzi dei beni energetici importati sono superiori del 57,3% alla media del 2021 nell’ultimo anno a maggio 2023, mentre nell’Eurozona il divario è dell’80,6%, in Francia dell’82,6% e in Germania del 95,2%.

La geopolitica dell’import di energia in Italia è cambiata nel 2023. Nel primo quadrimestre, l’Algeria si conferma il primo fornitore di energia con una quota del 15,7%, seguita dall’Azerbaijan con il 13,8%, la Libia con il 6,9%, gli Stati Uniti con il 6,4%, l’Arabia Saudita con il 5,4%, la Norvegia con il 5,3%, l’Iraq con il 4,6%, il Kazakhstan con il 4,5% e la Francia con il 4,0%. La Federazione Russa scende al decimo posto, mentre era al primo posto nello stesso periodo del 2022. Nei primi quattro mesi del 2023, l’Italia ha importato più elettricità dalla Francia (1.091 milioni di euro) che gas e petrolio dalla Russia (1.087 milioni di euro).

In conclusione, l’Italia ha registrato una diminuzione delle import

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