ROMA – Oggi era previsto un grande rimbalzo del petrolio dopo l’annuncio di Opec+ di un nuovo taglio alla produzione per sostenere i prezzi. Tuttavia, a sorpresa, il gas è diventato il protagonista delle materie prime. Mentre il prezzo del greggio è aumentato di poco più del 2%, i prezzi del gas sono letteralmente schizzati in alto, guadagnando oltre il 20% sul mercato europeo.
Nel frattempo, in Italia, l’Autorità ha comunicato l’aggiornamento delle tariffe del gas per famiglie e piccole imprese ancora nel mercato libero. Per il mese di maggio, la bolletta rimarrà stabile, con un calo minimo dello 0,2%. Nel complesso, la spesa della famiglia media è diminuita del 6,7% rispetto all’anno precedente.
Ma andiamo con ordine, perché le notizie sono collegate tra loro e le tariffe in Italia sono influenzate dalle decisioni prese dal governo in passato.
Greggio rimbalza ma non troppo
L’Opec+ ha annunciato una riduzione della produzione di greggio, estendendo i tagli per tutto il 2024. Potrebbe esserci anche un ulteriore taglio volontario da parte dell’Arabia Saudita. Questa è la terza riduzione dell’offerta negli ultimi 8 mesi.
L’obiettivo dell’Opec+ è mantenere il prezzo del petrolio vicino agli 80 dollari al barile. I tagli alla produzione decisi ad aprile avevano spinto i prezzi fino a 85 dollari al barile, ma le quotazioni sono scese rapidamente a causa delle preoccupazioni economiche e sulla domanda.
Il gas sale “per colpa” del petrolio. Come mai?
Il rialzo del prezzo del greggio ha contribuito all’aumento record dei prezzi del gas, che sono saliti di oltre il 20% in una sola seduta. Questo perché alcuni contratti di fornitura del gas sono ancora indicizzati al prezzo del petrolio, quindi i prezzi si adeguano al nuovo prezzo dei paesi importatori. Inoltre, c’è uno “spread” dei prezzi tra il mercato asiatico ed europeo, con i produttori di Gnl che potrebbero preferire spedire il gas verso Cina e India anziché verso l’Europa. La chiusura per manutenzione dei gasdotti provenienti dal Mare del Nord e del Turkish Stream potrebbe aver influito su questa situazione.
Bollette ferme, finiti i “sussidi” del governo
Le bollette del gas subiscono un’altra battuta d’arresto. Ad aprile erano aumentate del 22,3% a causa della fine dei sussidi del governo che coprivano una parte degli oneri generali di sistema. A maggio, l’Arera ha completato l’azzeramento degli aiuti di Stato. Senza questi sussidi, il costo della materia prima sarebbe sceso del 13,2%, influenzando le bollette. L’aiuto di Stato sull’Iva rimane al 5% per il momento.
In conclusione, il petrolio ha avuto un modesto rimbalzo, ma è stato il gas a registrare un aumento significativo dei prezzi. Le tariffe del gas in Italia sono influenzate dalle decisioni prese dal governo e, nonostante il calo della materia prima, le bollette rimangono stabili. La situazione dei prezzi del gas è legata al prezzo del petrolio e ad altri fattori come lo “spread” tra i mercati asiatico ed europeo.