Il caldo estivo sta facendo aumentare i costi energetici degli agriturismi in Emilia-Romagna, con un aumento del 20% rispetto all’estate del 2022. Questo è principalmente dovuto alla necessità di utilizzare al massimo i condizionatori nelle camere, negli spazi comuni e nel ristorante. Per affrontare questa situazione, molte strutture stanno optando per l’autoproduzione di energia elettrica attraverso fonti rinnovabili.
Secondo un’analisi condotta da Agriturist Emilia-Romagna, il 30% degli agriturismi nella regione è già dotato di impianti fotovoltaici e il 60% prevede di diventare autonomo dal punto di vista energetico grazie all’installazione di pannelli solari sulle coperture degli edifici rurali. Questa scelta è favorita anche dal nuovo bando “Parco Agrisolare”, che offre incentivi per la realizzazione di stazioni di ricarica per auto elettriche. Le domande per accedere a questi incentivi potranno essere presentate a partire dal 12 settembre.
“L’agriturismo emiliano-romagnolo sta diventando sempre più ecologico, alimentato da fonti rinnovabili e sostenibile dal punto di vista economico e ambientale”, spiega Gianpietro Bisagni, presidente regionale di Agriturist. “Il futuro sta nell’efficientamento energetico, per ridurre i costi di gestione come le materie prime, l’elettricità e il gas”, aggiunge. Le alte temperature che caratterizzano l’estate del 2023, sia di giorno che di notte, rendono indispensabile l’utilizzo di moderni sistemi di raffrescamento, oltre a piscine e vasche per l’idroterapia. Bisagni sottolinea l’importanza di adattarsi a queste condizioni climatiche se si vuole continuare a fare turismo nella regione, limitando l’impatto del cambiamento climatico sul settore agrituristico.
