Il decreto Fer 1 (DM 4 luglio 2019) ha assegnato finora 6.127 MW di potenza alle fonti rinnovabili tramite 11 procedure di gara. Questa cifra rappresenta il 77% dei 8 GW totali disponibili. I dati sono stati resi noti dal Gse, che ha anche fornito un riepilogo generale della potenza aggiudicata tramite le aste.
È interessante notare che il decreto Fer 1 ha avuto un impatto significativo sul settore delle energie rinnovabili, con una quantità considerevole di potenza assegnata. Questo dimostra l’importanza che il governo italiano sta dando allo sviluppo delle fonti rinnovabili e all’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra.
L’assegnazione di 6.127 MW di potenza alle rinnovabili è un risultato positivo per l’Italia, poiché contribuisce a diversificare la sua produzione energetica e a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Inoltre, l’energia prodotta da fonti rinnovabili è più pulita e sostenibile, contribuendo così alla lotta contro il cambiamento climatico.
Questo risultato è stato raggiunto attraverso le procedure di gara previste dal decreto Fer 1, che hanno consentito alle aziende del settore di partecipare e competere per ottenere gli incentivi. Le aste hanno permesso di garantire una distribuzione equa della potenza assegnata e di promuovere la concorrenza tra i partecipanti.
È importante sottolineare che l’assegnazione di potenza alle rinnovabili non solo favorisce lo sviluppo del settore, ma crea anche opportunità di lavoro e di investimento. L’energia rinnovabile è un settore in crescita che offre molte possibilità di impiego e di sviluppo economico.
In conclusione, il decreto Fer 1 ha avuto un impatto positivo sul settore delle energie rinnovabili in Italia, con l’assegnazione di 6.127 MW di potenza alle fonti rinnovabili. Questo risultato contribuisce alla diversificazione della produzione energetica e alla riduzione delle emissioni di gas serra. Inoltre, crea opportunità di lavoro e di investimento nel settore delle energie rinnovabili.
