Il settore delle telecomunicazioni sta attraversando un processo di transizione, con la sostituzione delle vecchie linee di rame con la fibra ottica. Questo processo è confermato dall’ultimo Osservatorio sulle comunicazioni pubblicato dall’AgCom, relativo al primo trimestre del 2022.
Secondo i dati riportati, a fine marzo scorso le linee in rame si erano ridotte di 230 mila accessi su base trimestrale e di circa 1 milione rispetto all’anno precedente. Nel complesso, negli ultimi quattro anni si è registrata una diminuzione di circa 6,9 milioni di accessi.
Nonostante questa diminuzione, gli accessi FTTC (fino alla cabina stradale) continuano a rappresentare oltre il 50% della customer base complessiva. Allo stesso tempo, le linee FTTH (fino all’abitazione) sono in crescita, con un aumento di circa 250 mila unità rispetto al trimestre precedente e di 850 mila unità su base annua. Rispetto al marzo 2019, l’incremento è di poco inferiore ai 2,8 milioni.
Anche le linee Fixed Wireless Access stanno aumentando, seppur in misura più contenuta. Nel corso dell’anno sono aumentate di circa 140 mila unità, raggiungendo un totale di circa 1,9 milioni. Le linee broadband complessive, a fine marzo 2023, sono stimate in 18,7 milioni di unità. Sebbene si sia registrato un aumento marginale (+21 mila linee) su base trimestrale, si è verificata una leggera riduzione su base annua (-52 mila linee). La crescita degli accessi FTTH non è stata sufficiente a compensare il decremento delle linee DSL.
Tutto questo si riflette sulle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata. Attualmente, l’83% di tutte le linee broadband ha una velocità pari o superiore ai 30 Mbit/s, mentre il 69,3% delle linee ha prestazioni superiori ai 100 Mbit/s. Questo rappresenta un aumento significativo rispetto al marzo 2019, quando solo il 33,3% delle linee aveva prestazioni superiori ai 100 Mbit/s.
Parallelamente alla transizione verso la fibra ottica, si registra anche una crescita del consumo di dati. Il traffico giornaliero ha registrato un aumento dell’8,8% su base annua e del 121% rispetto ai primi tre mesi del 2019. Inoltre, i dati unitari di consumo per linea broadband sono aumentati dell’8,9% su base annua e del 102,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nel quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, Tim si conferma come il maggiore operatore con il 39,4% di quota di mercato. Vodafone si posiziona al secondo posto con il 16,7%, seguita da Fastweb e Wind Tre entrambi al 14,2%. Per quanto riguarda la telefonia mobile, le sim attive (Human e M2M) sono complessivamente 107,6 milioni, con un aumento di circa 1,1 milioni di unità su base annua. Le sim M2M sono aumentate di oltre 0,78 milioni, mentre le sim Human sono aumentate di 0,33 milioni.
Le linee Human rappresentano l’86,7% dell’utenza residenziale e l’89,7% dei casi sono contratti prepagati. Tim è il leader di mercato per le sim complessive con il 28,1%, seguita da Vodafone (27,5%) e Wind Tre (24,1%). Nel segmento delle sim “Human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 25,3%, seguito da Tim con il 24,4% e Vodafone con il 22,5%. Iliad ha registrato una crescita del 1,3% su base annua, raggiungendo il 12,6% di quota di mercato.
In conclusione, il settore delle telecomunicazioni sta vivendo una transizione verso la fibra ottica, con una diminuzione delle linee in rame e