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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Prezzo dell’energia: l’Italia separa elettricità e gas per risparmiare

L’Italia ha preso una decisione importante per separare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas. Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha annunciato di aver firmato un decreto chiamato “Energy release” che consente la vendita diretta dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili alle imprese interrompibili, che sono quelle che consumano molta energia. Questo decreto prevede la vendita di 18 terawattora di energia elettrica a un prezzo controllato di 210 euro a megawattora, mentre attualmente il prezzo dell’elettricità è oltre i 450 euro. Questo nuovo prezzo sarà assegnato tramite aste del Gse (Gestore dei Servizi Energetici) e si spera che possa ridurre le bollette energetiche per le imprese energivore.

Il ministro Cingolani ha anche menzionato la possibilità di adottare una misura simile per il gas in futuro. In particolare, si sta studiando un progetto per aumentare le capacità di estrazione del gas in Italia in cambio di prezzi amministrati di vendita alle imprese. Questo sarebbe un modo per stabilizzare il prezzo del gas e ridurre le fluttuazioni che possono influire sulle bollette energetiche.

Cingolani ha sottolineato che l’Italia sta cercando di allinearsi alle misure sulla cosiddetta “decoupling” che la Commissione europea sta adottando. La Commissione ha proposto un tetto di 180 euro a megawattora per la generazione di energia da fonti rinnovabili, quindi l’Italia è abbastanza vicina a questo obiettivo. Il ministro ha anche dichiarato che l’Italia sarebbe pronta ad adeguarsi a un prezzo ancora più basso se necessario.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, Cingolani ha parlato dei negoziati a livello europeo per l’adozione di un price cap sul gas. Ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di raggiungere una soluzione condivisa entro la fine del mese, simile a quella proposta dall’Italia. Durante una recente riunione dei ministri dell’energia, è emerso che la maggioranza degli Stati membri ritiene che il price cap sia l’unico modo per limitare le fluttuazioni del prezzo del gas. La Commissione europea è stata incaricata di elaborare una proposta entro la fine del mese.

Cingolani ha anche rassicurato sulle scorte di gas in Italia, affermando che il livello raggiunto è adeguato alle richieste dell’Unione europea. Attualmente gli stoccaggi di gas sono all’86,7%, superando l’obiettivo del 90% previsto per fine ottobre. Il ministro ha firmato una lettera che dà incarico a Snam, l’azienda responsabile della gestione delle infrastrutture del gas in Italia, di aumentare ancora le scorte, sperando di raggiungere il 92-93% di stoccaggio. Questo consentirebbe maggiore flessibilità durante i periodi di picco di consumo invernale.

In conclusione, l’Italia sta prendendo misure importanti per separare i prezzi dell’energia elettrica e del gas, al fine di ridurre le bollette energetiche per le imprese e garantire una maggiore stabilità dei prezzi. Il ministro Cingolani è ottimista riguardo alla possibilità di raggiungere un accordo sul price cap del gas a livello europeo entro la fine del mese. Inoltre, l’Italia ha raggiunto un buon livello di scorte di gas, superando l’obiettivo stabilito dall’Unione europea.

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