L’articolo che segue tratta delle modifiche apportate all’art. 42, comma 3 del D.Lgs. n. 28/2011, riguardante i controlli del GSE per gli incentivi agli impianti da fonti rinnovabili. È importante sottolineare che questa modifica non ha natura di norma di interpretazione autentica e non ha efficacia retroattiva. Inoltre, si applica solo ai procedimenti pendenti o, se già conclusi, a seguito di una specifica richiesta dell’interessato, secondo le condizioni stabilite nell’art. 56 comma 8 del D.L. n. 76/2020.
Le imprese che hanno ricevuto provvedimenti di decadenza degli incentivi da parte del GSE e che sono ancora in fase di giudizio al momento dell’entrata in vigore del D.L. 16 luglio 2020, n. 76, possono presentare una richiesta apposita per l’applicazione dello ius superveniens, come previsto dall’art. 56, comma 7 dello stesso decreto legge. Tuttavia, è importante sottolineare che questa applicazione non può avvenire in sede giurisdizionale da parte del giudice nel caso di un ricorso contro la decadenza dell’incentivo.
Questa interpretazione è stata confermata dal Consiglio di Stato, sez. II, nella sentenza del 4 gennaio 2023, n. 127.
Si tratta di un argomento di grande rilevanza per le imprese interessate agli incentivi per gli impianti da fonti rinnovabili. Per ulteriori informazioni e approfondimenti, è possibile consultare l’articolo completo sul sito del Quotidiano Giuridico.
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Per ulteriori dettagli e per leggere la sentenza completa del Consiglio di Stato, sez. II, del 4 gennaio 2023, n. 127, è possibile cliccare sul pulsante sottostante.
