Il prezzo del gas continua a diminuire, ma le bollette potrebbero tornare ad aumentare. Nel 2023 le quotazioni dell’indice Ttf alla borsa di Amsterdam hanno proseguito una discesa cominciata nei mesi finali del 2022, spingendo verso il basso le bollette di luce e gas. I prezzi sono parecchio più bassi, almeno in raffronto ai primi mesi di guerra in Ucraina. L’Italia e l’Europa hanno sostituito gran parte del gas russo e riempito gli stoccaggi ai livelli più alti di sempre, anche grazie ai minori consumi degli italiani. Tuttavia, da quando sono diminuite le quotazioni i consumi sono ripresi a un ritmo consistente, aumentando nuovi timori per il prossimo inverno 2023-2024: se per l’immediato i prezzi stanno toccando nuovi ribassi, per il futuro le previsioni sono al rialzo. E ci sono dei motivi consistenti per crederci.
Il prezzo del gas nel 2023: un miraggio?
Nel 2023 il prezzo del gas è diminuito, di mese in mese. L’indice Ttf della borsa di Amsterdam, il principale riferimento per la formazione del prezzo del gas in Europa, al netto di rari aumenti è sempre andato al ribasso, contribuendo ad abbassare le bollette. Dopo l’inizio della guerra in Ucraina i prezzi del gas hanno subito aumenti senza precedenti a causa della dipendenza dal gas russo e della mancanza di alternative sul mercato. Ma dopo il picco di 342,8 euro al megawattora toccato ad agosto 2022, da metà dicembre il prezzo ha iniziato una discesa che sta continuando nel 2023.
Le quotazioni del gas – e quindi i prezzi di riflesso -, sono in diminuzione, perlomeno rispetto al recente passato. Se si allarga lo sguardo ai mesi precedenti l’inizio della guerra, arrivando fino al 2021, si nota che i prezzi attuali sono ancora superiori di circa il doppio. All’ultima chiusura dei futures all’indice Ttf di Amsterdam per il mese di giugno 2023 il prezzo battuto è poco sotto i 30 euro al megawattora, il livello più basso da novembre 2021. Ma se si continua ad andare indietro nel tempo è evidente che i prezzi attuali sono addirittura il doppio più alti rispetto, ad esempio, a quelli che si registravano a inizio 2021.
Perché il prezzo del gas è sceso ma può aumentare di nuovo
Alla vigilia dell’inverno 2022-2023 c’erano grossi timori sulle disponibilità di gas, dopo i tagli delle forniture dalla Russia. Italia ed Europa si immaginavano in una crisi dell’energia con prezzi fuori scala e mancanza di materia prima per riscaldarsi e sostenere l’economia. I prezzi hanno toccato livelli record ma si sono ridimensionati grazie a un inverno particolarmente mite che ha mantenuto bassi i consumi e alla diversificazione delle forniture per sostituire il gas proveniente dalla Russia.
Quanto gas abbiamo in Italia
Italia ed Europa hanno quindi consumato meno e aumentato il gas proveniente da altri paesi fornitori, soprattutto grazie al Gnl, il gas naturale liquefatto. Ad esempio, il peso dei partner da cui l’Italia importa gas nel 2023 è cambiato: l’Algeria ha preso il posto della Russia come Paese da cui importiamo più gas. Secondo le elaborazioni di Today.it, nel 2022 il gas russo è diminuito di oltre il 60 per cento rispetto al 2021.
La bassa domanda di gas in inverno ha poi permesso di riempire agilmente gli stoccaggi, portandoli al livello più alto di sempre. Tuttavia, i prezzi più favorevoli del 2023 hanno aumentato la domanda e spinto i consumi verso l’alto. Nel grafico sottostante elaborato dal ricercatore dell’Ispi Matteo Villa, si