Il prezzo del gas continua a scendere ad Amsterdam, con una flessione del 7% che ha portato le quotazioni del future con consegna a gennaio 2023 a 90 euro al megawattora. Questo calo è dovuto a diversi fattori, tra cui temperature più miti rispetto alla media e forniture record di Gnl. Inoltre, l’intesa raggiunta dai ministri europei dell’Energia sul tetto al prezzo del gas ha contribuito a questa diminuzione. Il limite di 180 euro a megawattora, che entrerà in vigore il 15 febbraio 2023, ha inviato un segnale politico ai trader. Tuttavia, nonostante il price cap dinamico, le bollette non scenderanno immediatamente. Il cap scatterà solo quando le quotazioni mensili del gas supereranno la soglia di 180 euro per tre giorni consecutivi, con una differenza di almeno 35 euro rispetto al prezzo medio del gas naturale liquefatto sui mercati internazionali. Questo significa che i consumatori (aziende e famiglie) difficilmente vedranno un impatto immediato sulle bollette. Inoltre, con l’arrivo dell’inverno e temperature più rigide, la domanda di gas aumenterà ulteriormente. Tuttavia, il tetto al prezzo del gas è stato introdotto per evitare situazioni come quelle dell’estate scorsa, quando il prezzo del metano ha raggiunto oltre 300 euro al megawattora. La riforma del mercato elettrico, che mira a disaccoppiare il prezzo dell’elettricità da quello del gas, avrà un impatto più diretto sulle bollette della luce. La Commissione Ue presenterà una proposta e una valutazione d’impatto all’inizio del 2023, che verranno discusse al Consiglio di marzo. Nel frattempo, il gas russo si sta spostando sempre di più verso Est, in particolare verso la Cina. Gazprom ha annunciato l’avvio della produzione del giacimento di gas di Kovykta, che fornirà gas alla Cina attraverso il gasdotto “Forza della Siberia”. Le consegne giornaliere di gas russo alla Cina attraverso il gasdotto Power of Siberia hanno raggiunto un record storico il 14 dicembre. Tuttavia, secondo S&P Global Commodity Insights, il tetto al prezzo del gas potrebbe restringere i flussi all’Europa nel 2023, poiché alcuni fornitori asiatici potrebbero preferire vendere ad altri mercati.