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giovedì, Gennaio 23, 2025
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Il crollo dei consumi di gas in Italia nel 2022: i dati di Arera

**In Italia si registra il crollo dei consumi di gas nel 2022**, sia in ambito domestico che nel settore industriale: lo evidenzia Arera nella sua relazione annuale alla Camera.

A livello mondiale vi è stata una contrazione dell’1,5% circa dei consumi mondiali di gas, ma **l’Europa** ha conosciuto il maggior calo percentuale segnando il **-14,0%**.

A seguito della **guerra in Ucraina**, è cambiato il sistema di **approvvigionamento europeo**, in termini di flussi commerciali del gas scambiato a livello internazionale:

– c’è stato un massiccio **ricorso al GNL disponibile sul mercato internazionale**, sono stati realizzati e/o programmati nuovi terminali di rigassificazione (galleggianti e su terraferma);

– in secondo luogo, vi è stato l’aumento, dove possibile, delle **importazioni via gasdotto alternative al gas russo**.

E questo quadro problematico ha generato parecchie criticità anche in Italia: questi sono solo alcuni dei dati forniti da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) nella sua relazione annuale alla Camera.

## In Italia consumi di gas a picco, il dossier dell’Arera

Nel 2022 il **consumo netto di gas naturale è diminuito di 7,5 miliardi di metri cubi, attestandosi a 67,3 miliardi di metri cubi (-10% rispetto al 2021)**.

I consumi del settore industriale sono scesi del -15,5% e quelli della generazione termoelettrica del -4,1%. Livello minimo raggiunto anche per ‘Commercio e servizi’, dopo il rimbalzo post pandemia del 2021, segnando un -15%. Altrettanto è accaduto per i consumi di gas legati ai trasporti a -18% e il settore domestico, che tra misure per il contenimento dei consumi e inverno tra i più miti scendono del 13,5%.

**Rallenta ma non si arresta la discesa della produzione nazionale che nel 2022 registra un -2,7% rispetto al 2021**. Risultano complessivamente estratti 3,4 miliardi di metri cubi di gas naturale: 1,75 miliardi dal mare e 1,65 dai campi situati in terraferma.

### L’andamento dei prezzi

In particolare, l’andamento dei prezzi, e il loro confronto tra i diversi paesi europei in base ai dati Eurostat, è influenzato anche dalla **diversità degli interventi pubblici realizzati dai Governi** a tutela dei consumatori nei settori energetici.

**Nel caso italiano molti degli interventi, che hanno impiegato ingenti risorse pubbliche, hanno garantito un contenimento dei prezzi anche a valle della loro formazione, attraverso lo strumento dei bonus** che ha protetto in modo selettivo, dagli aumenti della fase di crisi, fasce sempre più ampie di consumatori in difficoltà economiche. **In altre esperienze europee l’intervento si è concentrato nelle fasi a monte**, incidendo direttamente sulla formazione del prezzo nei mercati all’ingrosso.

### Dipendenza dell’Italia dalle forniture estere

Il **grado di dipendenza dell’Italia dalle forniture estere è salito alla quasi totalità 99% (dal 93,5% del 2021)**. Eni controlla il 66% circa della produzione nazionale, dal 70% dell’anno precedente, a distanza il gruppo Royal Dutch Shell stabile al 16%.

Stabili le **importazioni lorde a 72,6 miliardi di metri cubi**, ma aumenta l’indipendenza da quelle russe (dimezzate dal 40% a poco meno del 20% del totale). **L’Algeria è diventato il primo paese fornitore con circa il 36%, segue la Russia e poi l’Azerbaigian con circa il 15%.**

Nella classifica vi sono poi:

– il Qatar, da cui arr

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