Il Veneto si candida a diventare la prima Regione in Italia ad utilizzare esclusivamente la fibra ottica anziché la rete in rame entro il 2030. Secondo il presidente della Regione, Luca Zaia, è giunto il momento di accelerare questo passaggio. La fibra ottica offre numerosi vantaggi, come una maggiore velocità di download, una rete più sicura e costi di gestione inferiori. Inoltre, si prevede di potenziare i servizi pubblici, in particolare la telemedicina e la sanità.
Durante gli Stati Generali della Fibra Ottica, tenutisi a Ca’ Tron, in provincia di Treviso, Zaia ha sottolineato l’importanza dell’infrastruttura tecnologica a banda ultra larga per il progresso e la competitività economica. La connettività veloce e affidabile è diventata fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico della regione. La trasformazione digitale è essenziale per mantenere la competitività in settori come l’industria, l’agricoltura, il turismo e la cultura.
La banda ultra larga e le reti in fibra ottica rappresentano una precondizione per rivoluzionare ogni ambito sociale, culturale, scolastico, sanitario, agricolo, imprenditoriale e della pubblica amministrazione. Ad esempio, potrebbero essere estese le forme di assistenza domiciliare agli anziani, introdurre la telemedicina o la chirurgia robotica a distanza. Nell’ambito scolastico, i ragazzi potrebbero beneficiare di risorse digitali per una didattica più interattiva.
Il Veneto ha già compiuto importanti progressi nel campo della fibra ottica. Attualmente, sono stati approvati 453 progetti definitivi e ne sono stati completati 335 con la tecnologia FTTH (fiber to the home). L’infrastruttura realizzata copre 8.400 chilometri, pari all’80% del progetto. I servizi di Open Fiber sono disponibili in 439 comuni del Veneto, raggiungendo circa 428.000 unità immobiliari. Le risorse investite ammontano a 83 milioni di fondi regionali.
Le previsioni per il Veneto sono ottimistiche. Entro il 2026, si prevede una copertura totale in banda ultra larga delle unità immobiliari censite. Il 53,5% sarà servito da operatori privati con reti in grado di garantire una velocità di almeno 1Gbit/s, il 32,5% sarà interessato dall’intervento di infrastrutturazione pubblica nell’ambito del Piano BUL Aree Bianche e il restante 14,0% sarà coperto dal piano Italia a 1 Giga, attuato da Infratel Italia nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Tuttavia, oltre all’infrastruttura, è necessaria anche una rivoluzione culturale affinché cittadini, imprese e pubblica amministrazione adottino e sfruttino appieno la fibra ottica. Il Veneto è pronto per questa grande sfida che rappresenta un passo importante verso il futuro digitale.