La Cina sta cercando di rilanciare il suo mercato dei capitali e questa mossa ha avuto un impatto positivo anche sui listini europei. I timori seguiti al meeting di Jackson Hole sono stati rapidamente archiviati e le borse europee hanno chiuso in rialzo. Pechino ha deciso di dimezzare l’imposta di bollo sulle transazioni azionarie per infondere fiducia agli investitori, che erano preoccupati per la crisi delle grandi società immobiliari e la crescita economica lenta della Cina. Questa decisione ha sostenuto i mercati del Vecchio Continente, con i settori tecnologico, industriale e delle costruzioni in evidenza. Milano è stata una delle borse migliori della giornata, insieme a Parigi, Francoforte e Madrid.
Anche Wall Street ha registrato un aumento, seguendo i guadagni della settimana precedente. Gli analisti si aspettano una serie di dati importanti sulla situazione occupazionale, il settore immobiliare, i redditi personali, le spese per i consumi, il PIL statunitense del secondo trimestre e il settore manifatturiero. Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato che l’inflazione è ancora troppo alta e potrebbero essere necessari ulteriori aumenti dei tassi d’interesse. Attualmente, c’è una probabilità dell’80,5% che la Banca centrale statunitense decida di mantenere i tassi invariati a settembre. Nonostante la correzione del 4% di agosto, l’indice S&P 500 è cresciuto del 14% dall’inizio dell’anno. Si sta avvicinando alla fine la stagione delle trimestrali, con i risultati di Salesforce, Crowdstrike, HP e Dell in arrivo.
A Piazza Affari, Milano ha registrato un aumento dell’1,1% grazie al Ftse Mib. Telecom Italia è stata particolarmente positiva in attesa dell’approvazione del Consiglio dei ministri per l’ingresso del MEF fino al 20% nella società della rete con il fondo Kkr. Anche Prysmian e le principali banche hanno registrato acquisti, spinti dalle possibili modifiche in Parlamento alla tassa sugli extraprofitti. Al contrario, Erg, il settore energetico e le utility sono stati deboli.
Dalla riunione dei banchieri centrali nel Wyoming, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha rassicurato gli investitori dicendo che la banca centrale procederà con cautela riguardo ad eventuali ulteriori aumenti dei tassi. Tuttavia, ha anche avvertito che gli aumenti precedenti non hanno completamente frenato l’inflazione e che una crescita forte e sostenuta potrebbe richiedere misure restrittive. Si prevede che la Fed mantenga i tassi stabili a settembre, ma potrebbe esserci un altro aumento a novembre o dicembre.
La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha concluso la giornata di colloqui ribadendo la volontà della BCE di continuare con la sua politica restrittiva. Secondo Lagarde, l’attuale livello di inflazione richiede tassi di interesse sufficientemente restrittivi per riportare l’inflazione al 2% nel medio termine.