La manovra d’autunno presenta un dilemma riguardo ai tempi. Il documento programmatico di Bilancio, che costituisce la base della legge di Stabilità, deve essere inviato a Bruxelles entro il 15 ottobre. Tuttavia, l’Italia ha bisogno di conoscere l’esito del negoziato sul nuovo Patto di Stabilità europeo per definire le risorse disponibili e quindi le misure da adottare. In particolare, si cerca di capire se sarà possibile includere le spese per gli investimenti nella transizione verde e nella difesa, al fine di creare spazio di manovra per altre misure relative al lavoro e alle pensioni. La decisione finale sul nuovo Patto dovrebbe essere presa il 17 ottobre a Lussemburgo, ma potrebbe essere posticipata fino al 9 novembre. Di conseguenza, una parte significativa delle misure potrebbe essere introdotta a dicembre, durante il processo parlamentare della manovra o del decreto fiscale correlato. Si tratterebbe quindi di una manovra in due fasi.
Il governo terrà il primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva lunedì prossimo, seguito da un vertice di maggioranza il 4 settembre. È probabile che in queste occasioni si discuta anche di questo problema dei tempi legato alla manovra. Nel frattempo, si sta cercando di individuare possibili risparmi di spesa per quest’anno. È quasi certo che l’Assegno unico per i figli includerà un miliardo di euro destinato al pacchetto sulla natalità proposto dal ministro della Famiglia Eugenia Roccella. Questo pacchetto mira a sostenere le madri nell’avere un secondo figlio dopo il primo. Si stanno anche valutando altre possibilità di risparmio, come gli incentivi sulle bollette. Il governo ha stanziato un miliardo di euro per sconti automatici sul riscaldamento invernale, che verranno applicati solo se il prezzo del metano supera i 45 euro al Megawattora nei mesi di ottobre, novembre e dicembre. Al momento, i prezzi del gas sui mercati internazionali sembrano favorevoli, ma il mercato è molto volatile. Ogni mese in cui il prezzo scende sotto i 45 euro permetterebbe di risparmiare 300 milioni di euro.
Per quanto riguarda la manovra, sarà necessario attendere dicembre per sapere se i fondi saranno effettivamente disponibili. Il governo ha bisogno di almeno 25-30 miliardi di euro, di cui una decina solo per confermare la decontribuzione per i redditi fino a 35 mila euro. Ci sono anche altre misure da finanziare, come il pacchetto pensioni con Quota 103, Opzione donna e un assegno minimo di 600 euro, che vale tra uno e due miliardi. Inoltre, è necessario rifinanziare il fondo sanitario con almeno 2,5 miliardi e coprire le spese obbligatorie, come le missioni internazionali e le indennità di vacanza per la Pa, che ammontano a circa 6 miliardi. Anche la proroga degli sgravi su premi di produttività fino a 3mila euro e sui fringe benefit costa poco meno di due miliardi. Queste sono solo alcune delle misure già in essere che devono essere confermate, ma che sono difficili da utilizzare durante la campagna elettorale per le elezioni europee.
In conclusione, la manovra d’autunno presenta sfide legate ai tempi e alla ricerca di risorse. Sarà necessario attendere il negoziato sul nuovo Patto di Stabilità europeo per definire le misure da adottare. Nel frattempo, si stanno valutando possibili risparmi di spesa e si cerca di individuare le coperture necessarie per finanziare le diverse misure. La decisione finale sulle risorse disponibili e sulle misure da adottare potrebbe essere presa a dicembre, durante il processo parlamentare della manovra.