-5.5 C
Rome
giovedì, Gennaio 23, 2025
spot_imgspot_img

Gasolio in ribasso: il motivo sorprendente dietro alla diminuzione dei prezzi

I prezzi del gas sui mercati europei stanno aumentando rapidamente, ma questa volta la situazione non è legata direttamente alla guerra in Ucraina. L’aumento del 40% dei prezzi sul Ttf di Amsterdam, il benchmark europeo, è stato causato dalla potenziale interruzione delle forniture globali di gas naturale liquefatto dall’Australia. Questa notizia ha spaventato gli operatori che stavano scommettendo su un ulteriore calo dei prezzi. La situazione è stata aggravata dalle notizie secondo cui i lavoratori di importanti impianti di Gnl in Australia stanno pianificando azioni di sciopero per ottenere salari più alti e una migliore sicurezza sul lavoro.

Gli addetti alla produzione delle piattaforme offshore di Woodside, che forniscono più del 10% del Gnl mondiale, potrebbero interrompere il lavoro già dalla prossima settimana. Anche i dipendenti Chevron degli stabilimenti di Wheatstone e Gorgon potrebbero scioperare. Se ciò accadesse, gli acquirenti asiatici si sposterebbero sul mercato europeo, causando un forte aumento dei prezzi. Inoltre, la Norvegia prevede forniture ridotte a causa di un’importante manutenzione degli impianti locali, che potrebbe ridurre le esportazioni norvegesi tramite gasdotto di oltre il 40%.

Woodside sta cercando di evitare lo sciopero e ha messo in atto un piano di emergenza per garantire le forniture. Anche Chevron sta affrontando la minaccia di uno sciopero delle sue piattaforme offshore in Australia occidentale. Le esportazioni di Gnl sono a rischio, secondo l’Australian Workers Union.

I movimenti del mercato sono stati esacerbati da alcuni trader che hanno chiuso le scommesse sul calo dei prezzi del gas. Nonostante i livelli di stoccaggio del gas siano saliti vicino ai target fissati nell’Unione europea, la crisi energetica che ha colpito il continente negli ultimi due anni non è ancora finita. I mercati sono ancora nervosi per la vulnerabilità delle forniture.

L’Unione europea è diventata sempre più dipendente dalle forniture globali di Gnl per sostituire le forniture russe tagliate dopo la guerra in Ucraina. Anche se i depositi di gas sono pieni, ci sono ancora “significativi rischi” per la situazione del gas in Europa, secondo Callum Macpherson, responsabile delle materie prime di Investec.

L’anno scorso, l’UE è stata il più grande importatore di Gnl al mondo, costretta a rimpiazzare la perdita di idrocarburi provenienti dai gasdotti russi. La situazione attuale dei prezzi del gas evidenzia che la crisi energetica non è ancora risolta e che i mercati sono ancora instabili.

Continua a leggere su Europa.Today.it

Articoli Correlati

Resta connesso

0FansLike
0FollowersFollow
0FollowersFollow
- Advertisement -spot_img

I più popolari