Fissare il prezzo del gas in bolletta ogni mese anziché ogni tre mesi ha portato un risparmio di circa 3 miliardi di euro per i consumatori del mercato tutelato. Questo è quanto affermato da Stefano Besseghini, presidente di Arera, nella sua relazione annuale al governo e al parlamento. Il vantaggio complessivo è ancora maggiore se si considera la quota elevata di contratti nel mercato libero, indicizzati al prezzo di tutela. Tuttavia, non bisogna abbassare la guardia, poiché i mercati energetici sono ancora instabili e soggetti a forti oscillazioni.
L’emergenza energetica causata dalla guerra in Ucraina ha costretto a riconsiderare alcuni aspetti che si pensava fossero consolidati e che avrebbero accelerato il processo di transizione energetica. Non va dimenticato che l’impatto dei rincari è stato mitigato dai bonus per disagio economico, che hanno raggiunto oltre 6 milioni e 200 mila famiglie. Nel 2023, si prevede un ulteriore aumento dei beneficiari dei bonus sociali elettrico e gas, che potrebbero arrivare a circa 4,7 e 2,8 milioni di nuclei familiari rispettivamente. In totale, si stima che circa 7,5 milioni di famiglie si trovino in difficoltà economica.
Le agevolazioni energetiche per disagio economico sono diventate automatiche dal 1° gennaio 2021. È evidente che le famiglie più deboli sono quelle che hanno subito e stanno subendo di più gli effetti dei prezzi elevati dell’energia. Il governo ha stanziato 40 miliardi di euro nel 2022 per contenere l’aumento dei costi per famiglie e imprese dovuto all’emergenza energetica.
Il risparmio energetico ha svolto un ruolo importante nel contenimento della domanda di gas. A livello mondiale, i consumi sono diminuiti dell’1,5%, ma in Europa la contrazione è stata del 14,0%, mentre in Italia è stata del 9,9%.
Nel settore idrico, si registra ancora una disparità nel servizio tra il Sud e le Isole rispetto al resto del Paese, anche se sono stati fatti alcuni miglioramenti. Grazie all’azione regolatoria, gli investimenti nel settore idrico sono aumentati da circa 1 miliardo di euro nel 2012 a 4,5 miliardi di euro nel 2023, migliorando così la qualità del servizio idrico integrato.
Per quanto riguarda i rifiuti, l’Arera sta lavorando per aggiornare la regolazione tariffaria tenendo conto dell’inflazione, al fine di garantire la continuità del servizio e la sostenibilità dei costi per gli utenti finali.